SCOLPIRE L'INVISIBILE
“Non dar retta ai tuoi occhi e non credere a ciò che vedi: gli occhi vedono soltanto ciò che è limitato”. In continuità d’intenti con la mostra “Sculture dall’invisibile”, allestita fino al 18 luglio al Museo Diocesano, in città, durante il fine settimana il progetto frutto della collaborazione tra Accademia di Belle Arti LABA, C.F.P Rodolfo Vantini, Scuola di Arte Sacra di Firenze e patrocinato dall’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti), si è concretizzato in un nuovo, sperimentale momento di formazione andato in scena proprio nelle aule della LABA e del laboratorio della stessa Vantini di Rezzato. Entrato nel vivo prima con la lavorazione dell’argilla, quindi plasmando il marmo di Botticino, materia capace di esprimersi attraverso molteplici sfumature sensoriali colte da Alessandro Tornello (vicepresidente dell’UICI), Marco Venturelli, Renato Hagman e Matteo Vezzoli. Ovvero gli apprendisti scultori che si sono dati da fare con precisione, curiosità e tanta passione, lavorando di fino affiancati dai docenti della Scuola d’arte sacra di Firenze (Fernando Cidoncha Pérez, Massimo Gulisano), dall’artista ipovedente Antonino Ruggeri e, contestualmente, anche dai docenti di scultura della Vantini (Silvia Maffioli, Angelo Bordonari e Pietro Maccioni) con alcuni studenti LABA come assistenti (Domenico Barreca, Luna Belotti e Luca Passeri). Questo workshop rappresenta il primo passo verso la creazione di un corso di studi pensato per giovani scultori non vedenti o ipovedenti.